"Yamir Youssef viveva aI Cairo, e tutte le notti faceva lo stesso sogno:
sognava un uomo, tutto bagnato, che si toglieva una moneta di bocca e
gli diceva:
– Yamir, la tua fortuna è a Teheran. Tu devi partire, e
andare a Teheran.
Una settimana, un mese un anno sempre lo stesso
sogno. Finalmente Yamir prese il fagottino e partì. Arrivò a Teheran
sull’imbrunire, nello stesso momento in cui nella piazza arrivavano dei
briganti. I briganti rapinarono tutti, lasciarono tre o quattro morti in giro e scapparono.
Quando giunse la polizia c’era solo Yamir, come un fesso, in mezzo alla
piazza. La polizia lo arrestò, lo prese a legnate per tre giorni, gli
fece perdere 18 kg, e dopo una settimana arrivò il capitano per
interrogarlo.
Yamir gli disse: – è colpa del sogno.
Il capitano lo guardò ridendo e gli disse:
– Yamir! Ma tu non devi credere ai sogni: i sogni sono delle falsità,
delle bugie … pensa che io è un anno che sogno un giardino con una
meridiana, e dietro la meridiana un pozzo, e dietro il pozzo un
cespuglio, e dietro il cespuglio un immenso tesoro. Se avessi creduto a
quel sogno sarei partito a cercarlo, invece no: è una gran puttanata,
non devi pensarci. Ti vedo molto male: adesso ti faccio curare e poi
ritorni a casa.
Infatti, dopo una settimana Yamir, un po’ ritemprato tornò a casa.
Andò subito nel suo giardino, passò la meridiana, passò il pozzo, passò il cespuglio e trovò il tesoro."
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