domenica 30 agosto 2015

stazioni di partenza ... o di arrivo

"Nelle stazioni è un'altra cosa, l'emozione s'intuisce dagli sguardi, dai gesti, dai movimenti, ci sono innamorati che si lasciano, nonne che ripartono, donne dagli ampi cappotti che abbandonano uomini dal colletto rialzato, o viceversa, osservo persone che partono non si sa per dove né perché né per quanto tempo, che si dicono arrivederci attraverso il finestrino con un cenno oppure si sgolano quando nessuno può più sentirle. [...] Lo stesso succede quando i treni arrivano, osservo le persone che aspettano, il viso teso, impaziente, gli occhi che scrutano e di colpo quel sorriso sulle labbra, il braccio teso, la mano che si agita, mentre si vengono incontro e si abbracciano: è la cosa che fra tutte preferisco."

lunedì 24 agosto 2015

ho bisogno di poesia

Io non ho bisogno di denaro
ho bisogno di sentimenti
di parole
di parole scelte sapientemente
di fiori detti pensieri
di rose dette presenze
di sogni che abitino gli alberi
di canzoni che facciano danzare le statue
di stelle che mormorino
all'orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia
questa magia che brucia
la pesantezza delle parole. 


- Alda Merini - 

venerdì 14 agosto 2015

Tra le mani e gli occhi ... profondamente

Ho voglia di fare l'amore con te
Saperti lontano ora rende l'attesa infinita
Facciamo l'amore adesso, intrecciamoci le mani
Guardami con quello sguardo languido di desiderio
Accarezzami il collo e baciami lentamente
Vorrei attimi infiniti tra le tue braccia ora
Spogliami delle mie paure come solo tu sai fare
Con naturalezza spontanea e semplice
Perché in ogni momento vicino e in ogni carezza siamo già nudi

venerdì 7 agosto 2015

ogni sogno vale la pena di essere vissuto

"Yamir Youssef viveva aI Cairo, e tutte le notti faceva lo stesso sogno: sognava un uomo, tutto bagnato, che si toglieva una moneta di bocca e gli diceva:
– Yamir, la tua fortuna è a Teheran. Tu devi partire, e andare a Teheran.
Una settimana, un mese un anno sempre lo stesso sogno. Finalmente Yamir prese il fagottino e partì. Arrivò a Teheran sull’imbrunire, nello stesso momento in cui nella piazza arrivavano dei briganti. I briganti rapinarono tutti, lasciarono tre o quattro morti in giro e scapparono.
Quando giunse la polizia c’era solo Yamir, come un fesso, in mezzo alla piazza. La polizia lo arrestò, lo prese a legnate per tre giorni, gli fece perdere 18 kg, e dopo una settimana arrivò il capitano per interrogarlo.
Yamir gli disse: – è colpa del sogno.
Il capitano lo guardò ridendo e gli disse:
– Yamir! Ma tu non devi credere ai sogni: i sogni sono delle falsità, delle bugie … pensa che io è un anno che sogno un giardino con una meridiana, e dietro la meridiana un pozzo, e dietro il pozzo un cespuglio, e dietro il cespuglio un immenso tesoro. Se avessi creduto a quel sogno sarei partito a cercarlo, invece no: è una gran puttanata, non devi pensarci. Ti vedo molto male: adesso ti faccio curare e poi ritorni a casa.
Infatti, dopo una settimana Yamir, un po’ ritemprato tornò a casa.
Andò subito nel suo giardino, passò la meridiana, passò il pozzo, passò il cespuglio e trovò il tesoro."

domenica 2 agosto 2015

viviamo d'amore

"Che importa chi siamo? Che importa chi amiamo? Io ho amato, e questo deve bastare. Voi amate, e questo ci rende uguali. Uniti nell'amore. Abbiamo baciato, accarezzato, consolato, atteso con folle felicità un suo 'Sì'. Perché l'amore condiviso è la forza che ci rende migliori. Anche quando è sfiorito, anche quando ci ha lasciato, anche quando è un ricordo che brucia con la sua assenza. Noi viviamo d'amore."
[Cit.]